Spionaggio industriale . . . ?

No, non è spionaggio industriale in quanto il prodotto di cui andiamo a parlare è stato presentato in anteprima dalla stessa casa costruttrice all'edizione 2008 dell'E.I.C.M.A, anche se i due filmati amatoriali apparsi su youtube e poi prontamente ripresi dal sito specializzato cyberscooter.it a seguito della segnalazione di un navigatore, sembrano davvero immagini rubate di un prototipo in via di definizione.



Si tratta del Tricke Adiva, il nuovo tre ruote della casa di Benevento che promette di ritagliarsi una buona fetta della torta ora esclusivo appannaggio dell'MP3 Piaggio unendo la sicurezza e la stabilità delle tre ruote alla protettività e comfort ormai tipici della produzione Adiva.

Nei filmati si vede un collaudatore improvvisato (molto improvvisato), che prova il mezzo (con l'avantreno a due ruote accoppiate ma privo del musetto di fabbrica che abbiamo visto alla presentazione) in un breve ma tortuoso percorso situato all'interno di un'area industriale.

A parte la qualità delle immagini, l'impressione è che si tratti di un 200 cc (ricordiamo che probabilmente sarà la motorizzazione di punta della casa, orientata a rinunciare al 400 cc per pesantezza e difficoltà di commercializzazione legate al prezzo) che mostra un'ottima agilità negli slalom improvvisati e, sembra, una buona facilità di manovra.



Ricordiamo che la soluzione Adiva per il tre ruote utilizza un progetto innovativo del tutto differente dal quadrilatero snodabile brevettato da Piaggio, che consente di piegare sicuramente meno (anche se sufficientemente per l'agilità cittadina), ma che presenta il grande merito di non affondare l'avantreno in frenata, a tutto vantaggio della stabilità di guida e della sicurezza di marcia.

La commercializzazione è slittata e pensiamo non avverrà prima della metà se non la fine del 2010, sicuramente per entrare in un mercato sperabilmente ormai fuori dalla crisi economica che ha rallentato le vendite di questi mesi.

Concludiamo riponendo grandi speranze in questo mezzo che, soprattutto se proposto ad un prezzo relativamente contenuto (e la motorizzazione 200 dovrebbe consentirlo), potrebbe veramente risolvere molti dei problemi di mobilità urbana ed extraurbana su medio raggio, garantendo sicurezza e protettività con ogni tempo e su ogni terreno e demolendo ogni reticenza da parte di chi riteneva l'automobile l'unico e solo veicolo in grado di offrire le stesse caratteristiche.

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